venerdì 28 settembre 2012

Suomi...e luci

In Finlandia son precisi. Talmente tanto che circa duemila anni fa, i primi abitanti del Nord, pur avendo a disposizione la sterminata terra lappone, decisero di fondare Rovaniemi giusto ad una manciata di km dal Circolo Polare Artico e dal Villaggio di Babbo Natale!!!  Rovaniemi, fedele alla tradizione, è un'ordinatissima cittadina progettata da algidi architetti dai nomi impronunciabili.
Ci sono due momenti nel mio soggiorno in città che mai potrò dimenticare ed entrambi sono legati alla luce. Il primo è quando sono arrivata, dalla strada dell'aeroporto alle otto di sera e scollinando mi è apparsa questa piccola città adagiata in una valle e immersa in una luce azzurra, fiabesca, che si rifletteva su una leggera nevicata.
Il secondo quando, una sera, mentre stavo per andare a dormire, mi chiamano dalla reception dell'albergo chiedendomi se mi avrebbe fatto piacere scendere in giardino per vedere le luci del nord.

Google images
Scesi, come fecero gli altri ospiti, e mi ritrovai dentro un sogno. Nel cielo c'era una splendida aurora boreale, con mille varianti di blu, di azzurro, di argento...i fasci di luce si muovevano come se danzassero, si rispecchiavano sull'acqua del fiume, rimbalzavano sulla neve e allontanandosi andavano a rischiarare altri cieli.
Sono molto emotiva, lo so, ma qualsiasi cuore di pietra si sarebbe commosso davanti ad uno spettacolo simile.
Spettacolo che, ahimè, non durò molto e che poi ho avuto la fortuna di vedere ancora, ma, si sa, la prima volta non si scorda mai.


giovedì 27 settembre 2012

Velkomin til Íslands

Siete sotto un banano stracarico di frutti, e l'aria, caldissima e umida, è impregnata di profumi inebrianti...vi sentite nel paradiso terrestre... vi girate e oh! appena dietro gli ananas sta nevischiando!! Non vi preoccupate, siete pur sempre in un Eden, in questo caso l'Edengróðurhús di Hveragerði, Islanda, una serra immensa stracolma di frutti tropicali e verdure mediterranee.
Laguna blu (Google images)
E una vacanza non è tale se non siete immersi languidamente in tiepide (anche bollenti) acque termali...solo che dal collo in su il vento incessante vi scapiglia, congelandovi le orecchie e la punta del naso, sono le sei di sera ed è buio da tre ore... Un viaggio in Islanda non ha niente di banale, specialmente se fatto in ottobre.
Ci vuole coraggio a degustare una tipica cena islandese, a cominciare dall'hakral, (lo squisito squalo putrefatto) per proseguire con il surmatur, frattaglie di balena o foca conservate nel latte acido (assaggiati entrambi, sono sprezzante del pericolo, si sa!); ci vuole un po' di incoscienza a guadare (a piedi!!) fossetti turbolenti o distendersi a pancia in giù su un lastrone lavico per guardare, dallo strapiombo, le mille sfumature di blu e verde di un laghetto di origine vulcanica.
Reykjavik (google images)
Alle quasi giornaliere scossettine di terremoto alla fine ci si abitua, figuriamoci se non lo si fa ai repentini cambiamenti meteorologici.
Ad una cosa però ancora non mi sono abituata: a quanto mi manca l'Islanda.

lunedì 17 settembre 2012

Flower of Scotland


Io sono un'amante delle atmosfere "da brughiera", quelle con nebbie a mezza costa, pioggerelline gentili o pioggerellone sferzanti e in Scozia mi son trovata come un topo nel formaggio (Crowdie, ovviamente!), luoghi sfacciatamente turistici compresi.
Ho sospirato d'amore sugli incroci del tartan, ho devotamente solcato le scure e minacciose acque dei Loch (Ness incluso) e ho avuto un fremito d'orgoglio nel vedere le rovine dei castelli entrati a viva forza nella saga cinematografica di Highlander perchè mi son sentita a casa, pur non conoscendo la differenza fra single o blended whisky (cosa assai grave per una scozzese nell'animo) e non mi sono mai sentita abbastanza coraggiosa da assaggiare l'haggis (non fatelo. Neanche se siete coraggiosi.).
In tempi non sospetti, prima cioè del successo universale de "Il Codice da Vinci", sono andata a vedere Rosslyn, cappella e maniero, e l'ho fatto in totale solitudine (a metà ottobre, in Scozia, la solitudine può essere un filino inquietante) cosa che ora, mi dicono, si possa fare difficilmente.
 
Mi piace la Scozia, c'è poco da fare. Mi piace ogni chilometro di strada che c'è tra Edimburgo e Inverness, ogni castello in rovina nel quale ha dormito William Wallace e anche quelli nei quali non ha dormito; mi piace così tanto che son disposta a credere ai fantasmi e ad asserire di averne intravisto qualcuno anche senza l'ausilio di un single malt;  mi piace la pacata frizzantezza del Royal Mile, e  la severità delle guardie reali che, durante il cambio, suonano la cornamusa. E mi piacciono anche le cornamuse e ho perfino comprato alcuni CD ...in fondo, come dicono qui, "chi paga il musicista, sceglie la musica".

martedì 11 settembre 2012

In luce l'oscurità volgendo


Google images
 
La scelta dell' Irlanda come meta di viaggio fu dettata soprattutto dalla passione per la cultura celtica, passione che di sicuro, in questi ultimi tempi, è un po' troppo sfruttata e si può stare altrettanto sicuri che l'industria del turismo incoraggia caldamente questa visione, ma l' Irlanda non è solo fate e gnomi. Anche se Newgrange sembra costruita per magia; è una tomba, ha 5200 anni e la cupola è fatta di pietre incastrate così perfettamente che all'interno non ci piove e, come se non bastasse, è stata costruita in modo che, all'alba di ogni 21 dicembre un raggio di sole (che sorge dalla collina di fronte) percorra i 19 metri del corridoio e illumini, per sette minuti, la nicchia della camera principale.

Newgrange
E mentre il nostro immaginario collettivo ci mostra gli antichi abitanti come omaccioni lievemente barbari e un po' cialtroni, si scopre invece che erano sublimi e raffinatissimi orefici.  E' la terra del Libro di Kells, un manoscritto miniato dell' 8oo capolavoro medievale unico al mondo, e di Pangur Bàn, il gatto più famoso dopo Silvestro; è la terra di Grainne e Diarmuid, i "Romeo&Giulietta" di Tara e dei bambini che, quando disegnano le colline, le colorano di viola perchè sono coperte totalmente di erica... E' anche la madre snaturata di un figlio geniale, mai amato, mai compreso: Oscar Wilde, che ha detto "Il primo dovere di un gentiluomo è quello di sognare" e non v'è posto migliore per farlo come l'isola di smeraldo.
 

lunedì 3 settembre 2012

Sogni

 Quando da piccola mi facevano la classica domanda "Cosa vuoi fare da grande?" rispondevo senza esitazioni: "La turista!" e credo di essere una delle pochissime fortunate ad aver realizzato il Sogno, perchè poi la turista l'ho fatta sul serio, con metodo, costanza, impegno e laboriosità.
 Sono una nordica tenace, ma mi faccio convincere volentieri dalle atmosfere Mitteleuropee e in un paio di impeti stravaganti ho viaggiato verso Est, ma son sempre rimasta nel Vecchio Contintente visitandolo in stagioni turisticamente poco ovvie e viaggiando solitaria.
 Dal momento che il mio blog sta diventando decisamente versatile e non essendo io capace di postare estrose ricette di torte imponenti o preziosi manufatti in fimo (ho la stessa manualità di un polpo con i guantoni da boxe), scriverò di ciò che ho saputo fare con grande maestria: La Turista!